POST VACATION BLUES: CHE COS’E’ E COME POSSIAMO AFFRONTARLO
Come ogni anno a settembre i ragazzi tornano in classe per il nuovo anno accademico. Molti studenti soffrono questo rientro per l’ansia di ciò che dovrà venire, per le aspettative che genitori e insegnanti hanno su di loro, per la voglia di essere promossi ma anche per le relazioni sociali che si instaurano con i compagni - spesso non facili - in bilico tra la necessità di affermare la propria personalità ed il bisogno di essere accettati. Inoltre poi per alcuni alunni questo inizio risulta ancora più stressante nel caso in cui siano chiamati a sostenere i fatidici esami di riparazione che, in un modo o nell’altro, segneranno il loro destino scolastico, con annesse ripercussioni psicologiche positive e negative.
Ma la pausa estiva finisce anche per i genitori e gli adulti in generale che, in molti casi, già dopo la metà del mese di agosto, tornano al lavoro. Ciò va spesso di pari passo col presentarsi dell’Holiday Blues, la cosiddetta “Sindrome da Rientro” o Depressione Post-Vacanza, tipica di questo periodo dell’anno per la concomitanza con il ritorno al lavoro, il riprendere delle responsabilità familiari e sociali e la fine del tanto sospirato momento di svago vacanziero.
Nel suo saggio ‘Facing the post-holiday blues’ Francisco D. Bretones - Professore e Capo del gruppo di ricerca in Salute e Benessere Organizzativo presso l’Università di Spagna - sottolinea il fondamentale ruolo delle vacanze per il recupero fisico e psicologico nonchè per l’allentamento della pressione sociale: dunque, come fortemente sostenuto anche dalla branca della Psicologia della Salute del Lavoro, il riposo è strettamente necessario poiché la sua assenza è causa di gravissimi rischi per la nostra salute.
Storicamente, rispetto ai decenni passati, i giorni di vacanza sono diminuiti e la presenza di cellulari e tablet ci rende raggiungibili ovunque, ci consente di lavorare in smart working e di essere dunque sempre connessi. È quindi più difficile staccare completamente la spina ed allontanare lo stress. L’idea del rientro, infatti, risulta spesso essere pesante da digerire e può portare con sè un malessere psicofisico. Questo tipo di depressione non è diagnosticata come malattia ma, se trascurata, può invece diventare clinica, e ad ogni modo è comunque invalidante sia rispetto alle prestazioni lavorative che sul piano personale. I sintomi del Post Vacation Blues si presentano già negli ultimi giorni di vacanza, incidendo negativamente sugli ultimi attimi di spensieratezza che la caratterizzano.
Il Past President della Società Italiana di Psichiatria - il Dottor Claudio Mencacci - ha segnalato dati significativi a tal proposito riguardanti il nostro Paese: “in Italia la sindrome da rientro - afferma - colpisce circa il 35% della popolazione, con maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni; più di un italiano su 3 ne soffre a tal punto da somatizzarlo”.
I benefici di un periodo di vacanza sono solitamente notevoli. Eppure gli studi dell’American Pyschological Association hanno evidenziato che i suoi effetti positivi sono purtroppo brevi e non durano nel tempo: il 24% degli intervistati, infatti, ha affermato che, rientrando al lavoro, i benefici scompaiono immediatamente; mentre il 40% ha affermato che essi scompaiono dopo pochi giorni quando oltre ai doveri lavorativi, devono affrontare anche eventuali problemi tipici della gestione del rientro.
SINTOMI
I principali campanelli d’allarme cui dobbiamo prestare attenzione sono:
ansia e stress
insonnia
malessere generale
depressione
nostalgia
irritabilità
stanchezza e spossatezza
dolori muscolari
apatia
disturbi dell’appetito
CAUSE
Tra le prime cause del Post Vacation Blues c’è il rientro al lavoro, specie se legato ad un ambiente sfavorevole e frustrante; ma in generale contribuiscono anche le diverse responsabilità che abbiamo durante la nostra vita quotidiana; del resto anche i fattori psicologici legati al periodo storico che stiamo vivendo non aiutano certamente. Ci sono poi anche delle cause fisiche che possono contribuire alla sindrome da rientro: per esempio spesso capita che d’estate ci lasciamo tentare da una dieta più libera, senza troppe limitazioni…aperitivi e cene con gli amici, gelati, bibite gassate, alcol, caffeina la fanno da padrone. Questo spesso comporta un aumento del peso corporeo di circa due-tre kg con un conseguente sbalzo ormonale; e questo poi incide negativamente sul difficile processo del passaggio dal periodo di riposo al ritorno alla vita quotidiana, a volte appunto caratterizzato da lavori impegnativi, sacrificati o addirittura ingrati. Inoltre la vita pendolare, la lontananza dalla famiglia, la sveglia presto del mattino, la routine casa-lavoro, i ritmi frenetici e spesso incalzanti delle giornate sono anch’essi motivo di incertezza psicologica. Ma questa può essere una normale conseguenza della necessità del nostro organismo di riadattarsi mentalmente e fisicamente ad un cambiamento ambientale, che porta con se effetti ovvi e naturali. Ecco dunque alcuni semplici consigli per gestire il più facilmente e velocemente possibile la nostra routine quotidiana al rientro in città dalle vacanze:
Riprendere i ritmi sonno/veglia regolari che d’estate sono giustamente allentati e dormire almeno sette/otto ore a notte andando a letto entro le H24.
Non pretendere troppo da se stessi nei primi giorni ma iniziare gradualmente le attività
Mantenere i rapporti sociali approfittando delle giornate ancora lunghe e del tempo ancora clemente
Approfittare della stagione per una corsetta, una passeggiata o qualsiasi attività all’aria aperta, ricordando che il sole e la luce sono tra i più potenti generatori e regolatori naturali del tono dell’umore. L’esercizio fisico mette in produzione le endorfine che stimolano il buon umore, la positività, i buoni propositi.
Pensare a nuovi stimoli ed obiettivi da perseguire così da rendere la nostra routine più interessante
Prenderci cura del nostro corpo
Fare esercizi di respirazione ricordando che, attraverso di essa, si possono attutire numerosi fastidi, dall’ansia fino ai dolori muscolari
Riprendere la consueta e necessaria dieta equilibrata ricca di frutta, verdura, acqua, cereali e legumi; pochi gli zuccheri semplici, che invece aumentano la sensazione di stanchezza. Diminuire anche alcol e caffè, il primo che se preso in quantità eccessive accentua il senso di depressione; ed il secondo, eccitante, e dunque stimolatore dell’ansia.
IL RUOLO DEL MAGNESIO
Come sempre accade, abbiamo in natura a nostra disposizione degli strumenti per aiutarci a stare meglio: il magnesio in questo caso ha un ruolo eccezionale come regolatore del nostro benessere psicofisico; è fondamentale in caso di depressione e disturbi dell’umore. Esso infatti - associato ad uno stile di vita sano, ad una dieta ricca di vitamine e minerali, ad una corretta idratazione, ad un po’ di attività fisica e ad una buona qualità del sonno - ha un ruolo fondamentale nella gestione e nella risoluzione della depressione da rientro.
Possiamo assumere il magnesio attraverso la nostra dieta poiché lo ritroviamo in molti alimenti; eccone alcuni:
verdure a foglia verde (spinaci, bietole)
frutta secca
cereali integrali
pesce
fichi
cacao
germogli di soia
semi zucca
Nonostante però un’alta possibilità di fare scorta di questo prezioso minerale attraverso il cibo, il 15% della popolazione mondiale soffre di ipomagnesiemia, e ne è dunque carente. Ciò anche perché la raffinazione industriale riduce sicuramente il quantitativo di magnesio presente nel cibo all’atto della lavorazione degli alimenti che lo contengono. Ecco perché in questi casi è dunque giusto ricorrere ad una corretta ed equilibrata integrazione: la formula liposomiale del magnesio ne garantisce il maggior assorbimento possibile e consente il massimo sfruttamento delle sue potenzialità.
Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che i pazienti con una dieta ricca di magnesio sono meno inclini a sviluppare sintomi depressivi e che la sua carenza al contrario crea sentimenti instabili. Tali studi hanno evidenziato che esso riequilibra i disturbi dell’umore in coloro che ne manifestano i sintomi.
L’Holiday Blues ci fa vivere il ritorno alla quotidianità con sforzo e fatica mentale; assenza di stimoli e insoddisfazione dominano. E’ la difficoltà a doversi riadattare all’attività lavorativa e ai propri doveri dopo un periodo di disconnessione. Quanto più lungo sarà il periodo di vacanza, tanto più difficile sarà il ritorno alle responsabilità. Ma con un po’ di attenzione a piccole semplici linee guida lo stress e l’apatia si risolveranno col passare dei giorni.
RIFERIMENTI
Baier, M. (1987-1988). The "holiday blues" as a stress reaction. Perspectives in Psychiatric Care, 24(2), 64–68
Bretones, F. D. (2017). Facing the post-holiday blues. Safety Management, October, 13.
Nawijn, J., Marchand, M.A., Veenhoven, R. et al., (2010) Vacationers Happier, but Most not Happier After a Holiday. Applied Research Quality Life
Ansa (2015). Stress da rientro, oltre 6 milioni italiani a rischio
Elliot, C. (2017). As summer draws to a close, a primer on beating the post-vacation blues. Washington Post
Phelan D, Molero P, Martínez-González MA, Molendijk M. Magnesium and mood disorders: systematic review and meta-analysis. BJPsych Open. 2018 Jul;4(4):167-179.
Dott.ssa Mariachiara Ruggiero
Sociologist & Victory Mental Performance Coach
Victory Mental Performance Coaching – The art of enhancing the mind and turning doubts and anxieties that hinder performance into strengths and motivators.