Cos'è che ti fa accendere la lampadina?
La Brain Awareness Week, la settimana del cervello, è un evento annuale che si svolge in più Paesi del mondo.
Nella sua versione italiana, arrivata alla quinta edizione, tocca di norma tutte le regioni coinvolgendo circa 800 città.
Lanciata e curata dalla Dana Alliance for Brain Iniziatitives, la Brain Week ha l’obiettivo di diffondere le nuove scoperte riguardanti il cervello e le neuroscienze, aggiornando i cittadini, anche al fine di una migliore conoscenza di se stessi. Il programma prevede centinaia di eventi, workshops esperienziali ed incontri, divisi per fascia d'età ed in più repliche durante tutta la settimana. Di volta in volta c'è una pagina Facebook dedicata, dove trovare il calendario e tutte le informazioni necessarie per partecipare, sia come utenti che in qualità di Esperti; l’iniziativa prevede sempre l'ausilio di massimi esponenti del settore tra psicologi, psichiatri, medici, biologi, neuroscienziati e neuropsichiatri.
I temi trattati sono molteplici abbracciando la branca cerebrale a trecentosessanta gradi: dall’importanza del benessere come frutto della relazione tra la nostra mente ed il nostro cervello, all'ansia, lo stress, il bullismo, la memoria, la demenza, la senilità, il digital detox, fino ad arrivare all’affettività e alla sessualità. Insomma, ce n'è per tutti i gusti: ad ognuno la scelta di quello più affine a sé.
Un argomento tra i più interessanti è quello del benessere cerebrale, inteso sia in senso psicologico che scientifico. Mi spiego meglio: sappiamo ormai bene, perché ce lo dice la scienza ma anche perché è sicuramente capitato ad ognuno di sperimentarlo sulla propria pelle, che un buono stile di vita, inteso come sana alimentazione, dormire le giuste ore di sonno in termini di quantità e qualità, fare del movimento almeno tre volte alla settimana ma anche avere buone relazioni sociali, molti hobby o un lavoro soddisfacente, influiscono positivamente, ed anzi siano addirittura essenziali per il benessere della nostra mente. Infatti, il nostro cervello possiede una straordinaria capacità di neurogenesi, che è quel processo attraverso il quale avviene la produzione di cellule nuove.
Secondo lo scienziato Couillard-Després, “esiste un rapporto di stimolo-risposta tra la neurogenesi ippocampale adulta e l’esecuzione di esercizi di apprendimento e di memoria; questi ultimi dipendono dall’ippocampo durante l’invecchiamento”.
Ciò vuol dire che la neurogenesi non avviene solamente quando si è piccolissimi come spesso è stato affermato, ma che il nostro cervello ha continuamente bisogno di attività stimolanti per rigenerarsi e vivere al meglio.
Quando dunque impariamo qualcosa di nuovo o facciamo esercizi di memoria creiamo materiale neurale, nuovi neuroni per dirlo in parole più semplici. Apprendere, leggere libri, suonare uno strumento, essere curiosi, sono attività essenziali per stimolare la neurogenesi. Allo stesso modo ma in senso contrario l’inattività fisica e mentale, così come anche l’alcol, il fumo, dormire male, una dieta non sana o una vita sedentaria e pigra sono tutte cause che deteriorano le nostre cellule in modo diretto.
“I neuroni non muoiono per eccesso di attività, ma esattamente per il motivo opposto: per inattività.” (J.M.Garcia)
Avere una mente attiva significa avere una mente sana. I possibili modi ed interessi sono davvero tanti. Non ci sono più scuse, azionate la mente!
Altri argomenti molto battuti alle Brain Weeks, con molti sportelli di ascolto gratuiti, sono quelli relativi ad ansia, fobie e attacchi di panico.
L'ansia può essere di diversa natura e scatenata da molteplici cause, oltre ad avere poi manifestazioni di diverso genere. Spesso capita che le persone più ansiose siano anche quelle più riflessive, che pensano e ragionano molto. Questo le porta ad essere autocritiche, a giudicare e conseguentemente dubitare di continuo nel tentativo di raggiungere controllo e perfezione.
Gli attacchi di panico, dal canto loro, arrivano in silenzio senza avvisare, quando meno ce l'aspettiamo. Proprio quando magari il pericolo è passato, nel momento in cui il corpo capisce che deve e può sfogarsi; allora il cuore batte forte, la terra trema e si perde il contatto proprio fisico con essa; di notte o di giorno, non c'è un momento preciso. Succede e basta. Ma noi, si proprio noi, possiamo controllarlo decidendo e sapendo che così com'è venuto può passare: intanto bisogna cercare di recuperare subito razionalità e lucidità, e uno degli strumenti più utili ed efficaci per farlo è utilizzare bene la respirazione. Bisogna fare immediatamente dei respiri profondi inspirando con il naso ed espirando con la bocca; oltre a cercare subito un contatto fisico con chi ci è più vicino e in cui abbiamo fiducia: questo ci restituirà il contatto con la realtà. E subito le cose miglioreranno, almeno in parte. Quando sapremo di poter controllare gli attacchi di panico non avremo più paura del loro arrivo e allora pian piano potremo liberarcene anche del tutto. Per farlo, però, è tassativo capire perché si presentino, interrogarsi su cosa in quel momento o da tempo ci stia facendo soffrire, o ci stia disturbando a livello emotivo e mentale, nei casi più seri chiedendo anche aiuto ad uno specialista.
Poi ci sono anche le fobie, quelle spesso irragionevoli e apparentemente immotivate; quelle che abbiamo magari fin da piccoli, come la paura dell’altezza, dell'ambiente naturale, di alcuni animali, dei luoghi chiusi, del buio, eccetera. Anche in questi casi consapevolezza e autostima di sé aiutano moltissimo.
Tanti eventi e workshops delle Brain Weeks vengono dedicati al legame imprescindibile tra la mente e il corpo, all’ormai famosissimo ed acclarato assioma di Giovenale “Mens sana in Corpore sano”; dunque è giusto curare al meglio il proprio corpo perché la mente ne guadagnerà di riflesso, e viceversa.
Una delle fonti principali e primarie per stare bene fisicamente è assicurarsi di avere il giusto apporto di vitamine. Come sappiamo, ognuna di esse ha molteplici funzioni e contribuisce in più misure a darci benefici. In particolare, in questa sede valuteremo gli eccezionali contributi che i complessi vitaminici B e C danno al nostro sistema nervoso.
Siamo tutti abituati a condurre per lo più vite frenetiche in grandi città, esposti a ritmi molto veloci che spesso non lasciano il tempo per fermarci, rilassarci, riflettere. Ne consegue che siamo soggetti a tensione nervosa oltre che psicologica. Ecco che una dieta equilibrata è tassativa, affinché ci si possa assicurare il giusto apporto di vitamine, con la possibilità di aiutarsi anche con i giusti integratori.
Il nostro corpo ci avvisa quando c'è una carenza di vitamina C attraverso dei segnali chiari: spesso orientandoci proprio verso quei cibi che contengono le vitamine di cui siamo deficitari in quel momento, facendocene sentire il desiderio; ma principalmente si avvertono stanchezza, affaticamento, dolori muscolari, e in generale diminuzione delle prestazioni quotidiane.
La vitamina C ha infatti tra le sue prerogative più specifiche, ma non solo, quella di essere un ottimo antiossidante, responsabile della produzione del collagene, una vera forza per il sistema immunitario e un aiuto prezioso per facilitare l'assorbimento del ferro. Fondamentale è il suo ruolo per il buon funzionamento del sistema nervoso e per sostenere l'aspetto psicologico della mente. La vitamina C infatti permette la sintesi di alcuni neurotrasmettitori, i messaggeri cioè in viaggio verso il cervello ed il sistema nervoso, e di alcuni ormoni necessari per l'equilibrio del nostro umore. Tra questi, la dopamina e la serotonina hanno un ruolo importante sugli stati d’animo, perché se scarseggiano diminuisce anche la capacità di gestire ansia e stress e di provare emozioni positive.
Uno studio recente apparso sul prestigioso Journal of Neuroscience ha evidenziato quanto la vitamina C sia vitale per il corretto funzionamento del cervello: «Abbiamo scoperto che le cellule della retina devono essere “immerse” in dosi relativamente elevate di vitamina C, dentro e fuori, per funzionare correttamente – ha spiegato il dottor Henrique von Gersdorff, uno scienziato dell’OHSU Vollum Institute e coautore dello studio – Poiché la retina è parte del sistema nervoso centrale, questo suggerisce che è probabile un ruolo importante della vitamina C in tutto il nostro cervello, in una misura che non avevamo compreso prima».
Per assumere correttamente la vitamina C dobbiamo sapere che essa viene distrutta quasi completamente dalla cottura, dalla conservazione e dall'esposizione all'aria e alla luce. Quindi è buona abitudine consumarla attraverso cibi freschi.
Anche il complesso delle vitamine B è una vera miniera d'oro. È davvero ricco di elementi e ci soccorre in moltissimi casi: a partire dall’energia, per continuare come regolatore della funzione cardiaca, della cataratta, della digestione, fino al trattamento di alcune malattie degenerative come il morbo di Alzheimer. La vitamina B infatti previene l’atrofia cerebrale, impedendo la perdita dei neuroni che è causa di demenza senile e annebbiamento della memoria. La collaborazione di vitamina B12 e omega 3, per esempio, è benefica perché contribuisce a rallentare il declino cerebrale.
La vitamina B ha un impatto talmente positivo sul sistema nervoso da essere nota come “vitamina del morale”; un suo corretto utilizzo ci porta ad avere un atteggiamento mentale sano e lucido. Può essere molto utile in casi di depressione, quando abbiamo difficoltà di concentrazione, o di memoria. Viceversa, una sua carenza porta irascibilità, affaticamento, insonnia e addirittura stanchezza cronica. Una vita sregolata, stress, fumo, alcol, caffè cancellano la vitamina B ed il suo assorbimento dal nostro corpo.
Dunque, curiosità e sapere, vitamine e sano stile comportamentale, sono per noi la Vita!
Dott.ssa Mariachiara Ruggiero
Sociologist & Victory Mental Performance Coach
Victory Mental Performance Coaching - The art of enhancing the mind and turning doubts and anxieties that hinder performance into strengths and motivators.
Riferimenti
José Manuel García, Professore di biologia cellulare
Couillard-Dep òòrés e collaboratori (2011)
Henrique Von Gersdorff e scienziati della Oregon Health & Science University (Usa) - La Stampa
Henrique von Gersdorff, and Daniel J. Calvo, “Allosteric Modulation of Retinal GABA Receptors by Ascorbic Acid”, The Journal of Neuroscience, 29 June 2011, 31(26):9672-9682; doi:10.1523/JNEUROSCI.5157-10.2011